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MuDAS
Museo Diocesano di Arte Sacra e
Palazzo Vescovile

Proprio di fronte al Duomo sorge il Palazzo Vescovile, tuttora sede del vescovo di Arezzo. Fu costruito nel XIII secolo per volontà di Guglielmino degli Ubertini, che fu il primo presule aretino a risiedervi. L’aspetto attuale risale alla fine del Cinquecento, quando l’edificio venne radicalmente ristrutturato, con aggiunte sei-settecentesche.

La storia di questo Palazzo coincide con le vicende della chiesa aretina. Oggi si presenta in eccellenti condizioni e mantiene in gran parte le connotazioni assunte con le trasformazioni operate tra la fine del Cinquecento e il Settecento.

Dal 2011 ospita in cinque sale al piano terra il Museo Diocesano di Arte Sacra, importante collezione di sculture, dipinti, codici miniati, parati e oreficerie provenienti dal territorio della Diocesi. Tra le opere più importanti del Museo nella prima sala si segnalano tre rari crocifissi lignei, databili tra la fine del XII secolo e i primi decenni del XIII, la cui fattura testimonia l’abilità degli artefici aretini dell’epoca nella disciplina dell’intaglio. La seconda sala è dedicata al tema dell’Annunciazione mentre nella terza sala sono conservate le opere di Bartolomeo della Gatta, monaco camaldolese fiorentino, pittore originalissimo, che visse ed operò a lungo ad Arezzo.

La quarta sala è dedicata a Giorgio Vasari, ma custodisce anche opere di altri pittori, tra cui la predella di una tavola di Luca Signorelli. Il nucleo di opere vasariane è ben rappresentato dallo stendardo processionale eseguito da Giorgio Vasari per la Compagnia dei Peducci nel 1549 e costituito da due raffinatissime tele raffiguranti la Predica del Battista e il Battesimo di Gesù, un grande tondo databile al 1557, in origine un cielo da baldacchino in seta rossa raffigurante la Madonna della Misericordia che ripete un’iconografia molto diffusa nell’arte aretina tra XV e XVI secolo. L’ultima sala contiene quadri, sculture lignee, terrecotte e preziosi oggetti liturgici. Si segnala la preziosa Pace di Siena, splendido esempio databile agli inizi del Quattrocento di oreficeria franco-fiamminga, già donata da Pio II alla Cattedrale di Siena, prima che il concistoro senese a sua volta la donasse alla Cattedrale di Arezzo nel 1799.

Al primo piano del Palazzo è inoltre visitabile la Quadreria vescovile e la Camera dei Papi, destinata ad accogliere i pontefici in visita ad Arezzo. La funzione del piano nobile è quella di dimora e di luogo per gli incontri formali del vescovo. Si trovano su questo livello le sale e la cappella palatina affrescate da Teofilo Torri, i salotti con la quadreria e la camera per accogliere il Pontefice. Di nota la decorazione del vestibolo, piccolo ambiente destinato all’accoglienza che conserva un ciclo di affreschi che ripercorrono la storia dell’antica diocesi di Arezzo, dove sono ricordati i santi più importanti, come il santo patrono, Donato, e i principali luoghi di culto del territorio.